Il Teatro del Popolo di Castelfiorentino è uno dei teatri storici ottocenteschi più importanti della Toscana. Il più antico in Valdelsa. Completamente restaurato nel 2009, si presenta oggi in tutto il suo rinnovato splendore.
Facilmente raggiungibile, in quanto situato nella piazza centrale del capoluogo a pochi passi dalla stazione ferroviaria, il Teatro del Popolo di Castelfiorentino propone ogni anno una ricca stagione di spettacoli di prosa, lirica, musica e danza, sia di livello nazionale che locale.
L’interno
Al suo interno (in grado di accogliere 354 spettatori), si possono ammirare la platea, i tre ordini di palchi, il loggione e alcuni degli apparati decorativi originali. Colpiscono inoltre il visitatore alcuni ambienti di più accentuata contemporaneità, impreziositi da pannelli giganti che riproducono le foto di David Bastianoni, frammenti di memoria in grado di ricomporre il rapporto della comunità di Castelfiorentino con il suo teatro e il suo passato. L’intero archivio storico fotografico di David Bastianoni, composto da circa 33.000 negativi, è custodito e consultabile all’ultimo piano del Teatro. Sempre all’interno del teatro sono esposti alcuni vecchi abiti di scena di Umberto Borsò, famoso tenore italiano, nato a La Spezia ma cresciuto a Castelfiorentino, alcune opere del maestro ceramista Paolo Staccioli e vecchi arredi teatrali.
Il sipario
Inaugurato nel 1867, il Teatro dispone anche di un sipario storico, che raffigura la celebre pace firmata a Castelfiorentino a conclusione della battaglia di Monteaperti, tra Guelfi e Ghibellini. Il Teatro e il suo sipario sono visitabili in occasione di aperture speciali, in concomitanza con i principali eventi in programma a Castelfiorentino.
La Piazza
La Piazza principale di Castelfiorentino risale al 1862. In origine, essa si chiamava Piazza Vittorio Emanuele, in omaggio al Re d’Italia. Negli anni Venti, l’area interna della Piazza fu sistemata a giardino, assumendo la fisionomia attuale. Il disegno delle aiuole a forma di Giglio – ben visibile dall’alto – intendeva rappresentare una sorta di “monumento globale” all’identità fiorentina della comunità, nonché rendere omaggio ai Caduti della “Grande Guerra 1915-1918”. In questo contesto si colloca – nel 1924 – la denominazione dell’area a verde come “Parco della Rimembranza” (in maniera analoga ad altre città), e l’inaugurazione, al centro della piazza, del Monumento ai Caduti per la Patria, opera dello scultore castellano Guido Casini. Nel secondo dopoguerra, il patrimonio monumentale fu completato con la realizzazione del busto dedicato a Cesare Manetti, antifascista ucciso dai tedeschi nell’aprile 1945, e intitolando la piazza ad Antonio Gramsci.
Archivio Storico David Bastianoni
David Bastianoni era un sarto di professione, ma fu un grande fotografo, ritrattista, paesaggista, autore di veri e propri réportages (che sono stati accostati, per certi versi, all’opera di Henri Cartier-Bresson e di Robert Doisneau), che attestano con sensibilità e fedeltà la memoria storica di Castelfiorentino dai primi anni ’40, riuscendo ad elevare a storia la microstoria locale e politica.
Dal 5 dicembre 2018 la Banca Cambiano 1884 S.p.A. (La Banca di Credito Cooperativo più vecchia d’Italia), proprietaria del Fondo David Bastianoni, lo ha ceduto in comodato alla Fondazione Teatro del Popolo. All’interno del teatro è stato individuato un luogo esclusivamente ad esso destinato nel quale sono conservati tutti i 33.000 negativi originali e le relative stampe di prova, coprendo un periodo storico che va dal 1942 al 1955. Tale Fondo è stato interamente digitalizzato e catalogato, rendendolo fruibile al pubblico.
Il Ridotto del Teatro del Popolo
La vicenda del Ridotto è strettamente congiunta a quella del grande teatro all’italiana realizzato su disegno degli ingegneri Gaetano e Giuseppe Niccoli a partire dal 1863 e inaugurato nel novembre del 1867.
Nel 1894-96, accanto alla struttura principale del Teatro del Popolo, alcune stanze adiacenti vennero ampliate e destinate a “Circolo Umberto I”, cioè al nucleo che poi in seguito darà vita al Ridotto.
A seguito delle nuove esigenze di ampliamento e miglioramento della sala e alle ingenti spese rese necessarie per questa ristrutturazione i locali del “circolo” furono venduti alla Casa del Fascio. Da allora quello che poi diventerà il Ridotto del Teatro assolverà principalmente a luogo di rappresentanza e di riunioni politiche. In quest’occasione, oltre a manomettere il palcoscenico che si trovava nella sala del Circolo, si è accentuata la separatezza di questi locali dal corpo principale del teatro.
Nel secondo dopoguerra il Ridotto, passato all’Intendenza di Finanza, è stato acquisito dall’Amministrazione Comunale che ha recuperato questo spazio, ampiamente rimaneggiato sotto il fascismo, a luogo teatrale con cui soddisfare la crescente domanda culturale emersa a partire dagli anni settanta. A partire dal 1995, è diventato una delle infrastrutture culturali più importanti di Castelfiorentino grazie alla sua fisionomia di spazio polivalente, con una sala per gli spettacoli, una saletta per le proiezioni cinematografiche e ampi spazi espositivi.
La sala cinematografica è stata intitolata a Mario Monicelli.