Michelangelo TILLI
Nato a Castelfiorentino nel 1655.
Nel 1677 si laureò in Medicina e Filosofia presso l’Università di Pisa e nel 1681 fu nominato da Cosimo III medico di bordo della flotta granducale. Fu così imbarcato sulle galere toscane alla volta delle isole Baleari. Nel 1685, nominato Professore di Botanica e direttore dell’orto botanico, si trasferì a Pisa.
Fu tra i primi in Italia ad utilizzare le serre per le piante, rendendo possibili in Italia le coltivazioni dell’ananas e del caffè.
SANTA VERDIANA
Nata a Castelfiorentino nel 1182.
Nata nella famiglia di nobiltà decaduta degli Attavanti, da giovane venne tenuta come amministratrice presso un parente facoltoso. Si recò successivamente in pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Nel 1221 Francesco d’Assisi l’ammise al terzo Ordine francescano. Si dedicò alla penitenza e alla solitudine. Alcuni fedeli di Castelfiorentino, per non farla andar via dal paese, le costruirono una cella in riva al fiume Elsa vicino ad un oratorio. Verdiana rimase reclusa nella celletta, con due serpi, per 34 anni. Da una piccola finestra assisteva alla messa e riceveva il cibo. Nel 1533 papa Clemente VII ne approvò il culto. Se ne celebra la festa liturgica il 1º febbraio dove vengono esposte le sue reliquie conservate tutt’oggi nel Santuario di Santa Verdiana.
Vittorio NICCOLI
Nacque a Castelfiorentino nel 1859.
Compì i primi studi all’Istituto Tecnico di Spoleto sotto la vigilanza del padre; finì questi studi a Padova dove inoltre si Laureò in Scienze fisiche e matematiche, e quindi in Ingegneria civile. A 21 anni conseguì il diploma di ingegnere civile e venne chiamato dal prof. Keller presso l’Orto Agrario di Padova. Nel 1884, a 25 anni, per il suo essiccatore dei cereali gli fu conferita la medaglia d’argento al concorso Agrario di Forlì e quella d’oro dal comizio Agrario di Padova. Fu inoltre docente di Ingegneria agraria presso l’Università di Pisa. Oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche, ha lasciato una ricca produzione narrativa in vernacolo.
A Castelfiorentino seppe dare impulso alla nascita e allo sviluppo di varie istituzioni. Fu consigliere e amministratore comunale, collaboratore e promotore della Società storica della Valdelsa e della sua rivista, fondatore della Cassa Rurale e della società di mutuo soccorso di Cambiano.
Agostino TESTAFERRATA
Nato a Castelfiorentino nel 1744, divenne fattore di Meleto e “padre putativo” del giovane Cosimo Ridolfi. Al Testaferrata si devono alcune opere importanti di regimazione idraulica conosciute come “colmate di monte”, un metodo di coltivazione che egli aveva ripreso dall’Abate Landeschi di San Miniato. Complementare ad esso fu la sistemazione “a spina”, che consisteva in un tracciamento di un sistema di fosse ad andamento trasversale rettilineo, in modo da assecondare la pendenza della collina, scaricando l’acqua da una fossa all’altra mediante brevi raccordi. Il terreno dove realizzò questi interventi fu poi ribattezzato “Podere Testaferrata” da Cosimo Ridolfi. Morì nel 1822.
MEMBRINO
Secondo la leggenda, Membrino è un eroe ragazzino (10-12 anni), vissuto nel XVI secolo che avrebbe salvato Castelfiorentino dalla distruzione. La leggenda narra che in quel periodo il Ferrucci stava dirigendosi verso Volterra, e che passando da Castelfiorentino (attraverso la via Francigena) avrebbe trovato le porte di ingresso del Comune completamente sbarrate, interpretando questo atto come di fedeltà ai Medici e di ostilità nei suoi confronti. Rapito dall’ira, Ferrucci ordinò di schierare l’artiglieria, preparandosi all’attacco. La popolazione di Castelfiorentino, che aveva chiuso le porte per paura e non certo per ostilità non sapeva più come uscire da quella brutta situazione. In quel momento entrò in scena Membrino: dopo aver rimproverato i suoi concittadini per il loro comportamento, chiese di poter uscire dalle mura e di andare a parlare con il Ferrucci. Accontentato, si diresse quindi verso il Capitano. Quest’ultimo, sorpreso dal coraggio di Membrino, ascoltò le sue ragioni. Membrino spiegò quindi che i castellani avevano chiuso le porte del Comune per timore, non certo per avversione. Affascinato dal coraggio di questo ragazzino, Ferrucci rinunciò quindi al proposito di distruggere Castelfiorentino, e premiò Membrino reclutandolo nel suo esercito come tamburino.
In memoria di Membrino, i castellani realizzarono quindi un fantaccino di legno in divisa, e lo posero come simbolo della comunità sulla torre campanaria del Municipio, dove è visibile ancora oggi.
Silvano PIOVANELLI
Nato a Ronta, frazione di Borgo San Lorenzo (FI), nel 1924.
Nel 1960 fu nominato preposto di Castelfiorentino, dando vita così nell’arcidiocesi al primo esperimento di conduzione pastorale comunitaria: il primo consiglio pastorale parrocchiale che si occupasse non solo di problemi pastorali specifici, ma anche di quelli amministrativi. Nel 1979, il cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze, lo chiamò nella Curia Arcidiocesana, affidandogli l’incarico di pro-vicario e poi di vicario generale. Nel 1982 fu nominato vescovo ausiliare. Ricevette l’ordinazione episcopale il 24 giugno 1982 dal cardinale Giovanni Benelli. La morte improvvisa del cardinale Benelli, avvenuta nell’autunno 1982, lo ha portato ad assumere il governo pastorale dell’arcidiocesi come amministratore apostolico. Il 18 marzo 1983 fu eletto arcivescovo di Firenze. Dal 1985 al 2001 è stato presidente della CET (Conferenza Episcopale Toscana); dal 1990 al 1995 è stato vicepresidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Nel 2004 divenne cardinale.
A lui è stato intitolato il recente Parco della Pieve dei Santi Ippolito e Biagio a Castelfiorentino.
Michelangelo CIONI
Nato a Castelfiorentino nel 1855.
Conosciuto come “Il Canonico”, fu una figura importante nel territorio Valdelsano e non solo. Pubblicò pensieri, volumi, opuscoli e una serie di studi di interesse storico. Frequentò il seminario arcivescovile di Cestello a Firenze, divenne sacerdote nel 1879 e celebrò la sua prima Messa al santuario di Santa Verdiana. Si stabilì a Castelfiorentino nel 1881, fu eletto canonico teologo onorario della Collegiata. Fu tra i fondatori e segretario della Società Storica della Valdelsa, alla quale lasciò dopo la sua scomparsa tutti i suoi libri. Lavorò anche per ornare il tempio di Santa Verdiana con opere d’arte. Fu cancelliere della Arciconfraternita della Misericordia e ne riordinò l’archivio. Si adoperò per il restauro della chiesa e delle opere di San Francesco. Rivestì inoltre le cariche di segretario e primo bibliotecario della Biblioteca Vallesiana, segretario del Patronato scolastico, ordinatore degli archivi comunali di Castelfiorentino e Certaldo e delle diocesi di Firenze. Si trasferì a Firenze nel 1908 dove divenne prima archivista della Curia, poi cancelliere della stessa e infine nel 1914 Vicario generale e canonico della Metropolitana. Gli venne assegnata la laurea ad honorem in teologia.
Ippolito ULIVELLI
Nacque il 17 maggio 1879 da Angelo e da Gori Altomira. Rimasto orfano a soli dieci anni, nel 1893 completò con lode gli studi del ginnasio sotto la disciplina di padre Lorenzo Ghilardi, dopodiché fu accettato nell’ordine dei frati minori e inviato a fare il canonico tirocinio nel convento di S.Cerbone (Lucca). Terminati gli studi teologici nel convento dell’osservanza presso Siena , venne ordinato sacerdote il 22 novembre 1901 . Per la sua attitudine all’insegnamento, i suoi superiori lo destinarono al collegio di Giaccherino presso Pistoia, maturando nello stesso periodo l’aspirazione alle missioni. Nel 1903 partì quindi per il collegio francescano di Tarija in Bolivia dove in breve tempo conquistò larghe simpatie. Tornato in Toscana venne dal pontefice Benedetto XV elevato alla dignità di Vescovo nel 1919 e di Vicario Apostolico del gran Ciacco nell’America meridionale con decreto dello stesso anno. In Bolivia, Ippolito Ulivelli si adoperò con spirito missionario non solo al benessere spirituale ma anche al miglioramento civile ed economico del popolo. Morì nel 1922, a soli 43 anni. Una lapide lo ricorda in piazza Cavour e alla sua memoria è stata intitolata una piazza di fronte alla Chiesa di San Francesco.
Leone SFORZA
Nato a Castelfiorentino nel 1406.
Era il figlio naturale di Muzio Attendolo Sforza e Lucia Terzani, e fratello di Alessandro e Francesco, entrambi capitani di ventura.
Nel 1415 fu catturato ed imprigionato nel Castel Nuovo di Napoli insieme al suo padre ed ai suoi fratelli. Leone combatté principalmente al fianco di Francesco, e nel 1432 scortò a Piacenza l’imperatore Sigismondo. Nel 1434 combatté contro Niccolò Fortebraccio in Lazio ed Umbria: imprigionato, venne liberato dopo la morte di questo condottiero, nel 1435. Venne ucciso durante l’assedio di Caravaggio del 1440, mentre era al comando dell’esercito della Serenissima.
Marcello MANCINI
Nato a Castelfiorentino nel 1956.
Giornalista e scrittore, ha esordito a soli sedici anni con un opuscolo (scritto insieme a Leonardo Gori), dal titolo “Dateci una mano a salvare Castelfiorentino”, un appello alla preservazione del suo patrimonio storico artistico. Come giornalista è stato caporedattore de “Il Giornale” e direttore de “La Nazione”. In seguito è diventato editorialista per il quotidiano “La Verità”. Ha pubblicato “La preghiera spezzata. I cattolici fiorentini nella seconda metà del ‘900” (con Giovanni Pallanti, 2010); “Firenze, firme d’onore” (2015), il libro di politica sportiva “La Fiorentina è molto più che una bistecca” (con Mario Lancisi, 2016), e “Il parroco cardinale. Vita di Silvano Piovanelli” (con Giovanni Pallanti, 2016). Nel 2018 pubblica il nuovo libro scritto con Lancisi “Ci sono storie che…” in ricordo di Davide Astori.
Federica SANTINI
Nata a Castelfiorentino nel 1973.
Dopo aver frequentato le superiori al Liceo Scientifico “Il Pontormo” di Empoli si iscrive alla Facoltà di Lettere (Università di Siena). Dopo la Laurea, vince un dottorato di ricerca all’Università di Los Angeles e, alcuni anni dopo, ottiene il primo incarico da docente in una Università. Nel 2011 diventa professore associato e, dal 2016, è docente Ordinario di Italianistica al Kennesaw State University di Atlanta, nel cui ambito coordina anche un programma interdisciplinare di studi sul genere e sulla donna, un gruppo di circa 40 docenti che ogni anno accademico accoglie circa 2000 studenti.
Eugenio SIMONCINI
Nato a Castelfiorentino nel 1982.
È stato l’unico europeo ad essere Direttore di un Focus Group legato alla Nasa, che si occupava di astrobiologia e in particolare di studi sull’origine della vita sulla Terra e sull’abitabilità sugli altri Pianeti.
Eugenio, discendente di una dinastia di produttori di telai per biciclette, ha poi portato avanti l’azienda di famiglia “Simoncini Telai”, che produce telai a nome proprio o per marche più rinomate. Da qualche anno, all’interno della vecchia sede storica è stato inaugurato il “Museo dei Telai Simoncini”, nel centro storico alto di Castelfiorentino.
Ilaria MALANCHI
Nasce a Castelfiorentino nel 1973.
Terminata la scuola dell’obbligo, frequenta l’Istituto Superiore “F. Enriques” di Castelfiorentino e successivamente si iscrive alla facoltà di Biologia dell’Università di Siena. A conclusione del percorso di studi, prepara una tesi al laboratorio del Centro Ricerche della Chiron (poi Novartis e GSK), che la proietta nel mondo della ricerca. Vince un dottorato all’Università di Heidelberg (Germania) e, dopo una breve esperienza al laboratorio dell’Istituto Tumori del WHO di Lyon (Francia), fa la sua prima importante scoperta sui tumori nel 2008 in Svizzera, all’università Federale di Lausanne, che le vale un prestigioso riconoscimento e la pubblicazione su “Nature”. Dal 2011 dirige un laboratorio di ricerca al Francis Crick Institute di Londra.
ALTRI PERSONAGGI DEGNI DI NOTA
Anton Francesco BERTINI, nato a Castelfiorentino nel 1658. Fu pubblico professore di medicina pratica nell’Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. Grazie alla fama conquistata in ambito medico, nel 1722 venne chiamato a Torino per un consulto sulla malattia della duchessa di Savoia; ma il Bertini fu senza dubbio ancora più celebre per le varie controversie letterarie che lo videro coinvolto con altri medici.
Goffredo GENSINI, nato a Castelfiorentino nel 1928. Luminare della medicina nel campo della cardiologia. È stato Direttore del famoso Ospedale St. Joseph’s Hospital Health Center Syracuse di New York.
Anna Lina BAGNOLI RAVÀ, nata a Castelfiorentino nel 1925. è stata una giurista. Ha realizzato molte pubblicazioni che sono conservate nell’archivio Anna Lina Bagnoli Ravà, conservato presso la Biblioteca del Circolo giuridico della Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Siena; assieme all’archivio è pervenuta anche la sua biblioteca: una raccolta di oltre mille volumi, numerosi estratti e serie di periodici d’interesse storico-giuridico.
Denise MARZUOLI, castellana, ha partecipato all’edizione di Miss Italia 2005 come Miss Bellezza Rocchetta Toscana.