Castelfiorentino. È qui che il 29 giugno si è aperto l’Atelier Dall’Osso + Materia Futuro, in collaborazione con l’amministrazione comunale, 150 mq vengono dedicati alla didattica dell’economia circolare.
Davide Dall’Osso, attore di prosa prima e scultore dopo, e Maria Vittoria Gozio, graphic designer e art director, hanno aperto le porte della loro azienda creando uno studio creativo di scultura e design che promuove un percorso didattico e sensoriale aperto a tutti i cittadini e in particolar modo dedicato alle classi delle scuole di ogni ordine e grado, all’interno del quale poter incontrare artigiani, artisti e aziende che hanno reso lo scarto il protagonista del loro lavoro, con l’obiettivo di educare e conversare con il tema della sostenibilità ambientale, traendone nuovi spunti e possibili progetti.
Entrando, immediatamente si viene colpiti da un’innumerevole quantità di colori e forme diverse tra loro, la luce rimbalza da un elemento all’altro creando ombre e riflessi sulle pareti bianche e irrefrenabile è la voglia di toccare e giocare con quell’iridescente varietà di materiali riciclati posti su ‘tavoli materici’.
Non passano certamente inosservate le sculture dell’artista, collocate in ogni angolo dalla struttura, che fanno da cornice a questo ambiente dinamico, donandogli una veste sempre nuova a seconda di dove venga rivolto lo sguardo del visitatore.
Qui è possibile ammirare molte delle opere già conosciute ai più e in vendita in diverse gallerie d’arte della penisola: Maredinotte, Lenisci, La Guerriera, Testa di Cavallo, Respiro, Persona, Ballerina, Angela.
Queste sono solo alcune delle opere ivi presenti, sculture nate dalla fusione in policarbonato, smalto, bitume e altri materiali di recupero.
I cavalli creati con l’utilizzo di tondini, filo di ferro e rete metallica che delineano la fisicità e la forza di questi animali riprodotti a grandezza naturale, si pongono in contrasto con l’eleganza e la leggerezza di Ventocontro, un’immagine quasi impercettibile dalle linee morbide e rassicuranti, un volto che potremmo definire etereo.
L’Artista però, in occasione dell’inaugurazione, presentando le opere al pubblico, sorprende. Le definisce ‘imperfette’ ai suoi occhi e per questo non in vendita; afferma che col tempo riuscirà a comprendere quale sarà il loro posto, il loro utilizzo o riutilizzo, la loro essenza.
La contaminazione di linguaggi, che riecheggia per tutto il suo viaggio artistico, oggi si fa ancora più imponente. In questo progetto, che unisce arte, ecosostenibilità e didattica tramite collaborazioni con diverse realtà comunali e non, si comprende l’importanza di creare spazi per educare e orientare la società alla salvaguardia dell’ambiente, traendo vantaggi non solo ecologici ma anche sociali ed economici.
Francesca Maccarone
Foto: Giacomo Salvadori

 
				











