Fu uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. E le note della sua “Passione secondo Giovanni” approdano per la prima volta a Castelfiorentino nella giornata dedicata a San Francesco d’Assisi, Santo Patrono d’Italia. Venerdì 4 ottobre (ore 21.00) la Chiesa di San Francesco ospiterà il Concerto “Johannes Passion BWV245” di Johann Sebastian Bach, che sarà eseguito dall’Ensemble Lilium Cantores, specializzato nel repertorio barocco e costituito da una formazione corale da cui provengono anche i vari solisti e da un’orchestra con l’utilizzo di strumenti musicali antichi o ricostruiti su modello di quelli in uso all’epoca (ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili).

La serata, che nasce dalla collaborazione tra la Propositura di Santa Verdiana e l’Associazione “Amici della Lirica Umberto Borsò” (con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino), è dedicata alla prima delle “passioni” che Bach scrisse durante il suo lungo servizio come maestro (“Kantor”) presso la Chiesa di San Tommaso a Lipsia, per essere eseguita nell’ambito della liturgia del venerdì santo del 1724, considerato il maggiore evento musicale dell’anno della città sassone. La funzione che il genere musicale della “Passionsmusik” aveva era quello di raccontare al popolo gli episodi della Passione di Cristo narrati nei testi evangelici, attraverso la loro messa in musica e l’accostamento ad essi di testi poetici e devozionali
La Passione secondo Giovanni è dunque strutturata secondo l’antica tradizione, ancora utilizzata, in ambito liturgico di rappresentare gli episodi della Passione durante i riti della Settimana Santa in forma “drammatizzata”. La narrazione è affidata all’Evangelista e su di essa intervengono, direttamente con i loro dialoghi, in prima persona, i vari “personaggi” agenti nel racconto evangelico: Gesù, Pilato, la Folla, Pietro ecc.

«Sono molto lieto – osserva Don Alessandro Lombardi, Preposto di Santa Verdiana – che la chiesa di San Francesco possa ospitare un evento così importante. Un vero e proprio capolavoro musicale ci guida a una più profonda comprensione di un mistero centrale della nostra fede. 800 anni dopo che San Francesco a La Verna ricevette le stimmate saremo in certo qual modo tutti invitati a immedesimarci totalmente in Cristo crocifisso per amore degli uomini, a conformarci al dono generoso della sua vita nella e per la fragilità umana che ci appartiene»

«L’approdo a Castelfiorentino di un tale capolavoro – sottolinea Franco Spina, Assessore alla Cultura – un vero e proprio monumento musicale che attiene a un repertorio non propriamente popolare, testimonia il ruolo centrale della Cultura nella nostra città e una ricettività al nuovo e all’inesplorato. Ancor più perchè realizzato nell’ambito dell’evento “La forza della fragilità”. Nella fragilità infatti sono custoditi i più preziosi valori umani di sensibilità, partecipazione, empatia, comprensione della sofferenza e della gioia, spiritualità e slancio creativo. Il mio invito non è volto solo alla partecipazione ma soprattutto a diventare fragili nell’abisso emotivo che questa trecentenaria (seppur indescrivibilmente contemporanea) composizione è in grado di dischiudere».

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