Arte e Cultura

Paolo BUGGIANI

Nato a Castelfiorentino nel 1933.
È considerato uno dei padri della Street Art internazionale. Conosciuto come autore delle Sculture di fuoco in movimento, la sua carriera, divisa tra Roma e New York, annovera il Premio della Fondazione Guggenheim per la scultura (1968) e altri prestigiosi riconoscimenti. Al suo paese di origine ha dedicato una serie di sculture di fuoco in movimento nel 1987 (ex Montecatini) e nel dicembre 1999 (Teatro del Popolo), nonché una fontana scultura raffigurante Icaro in Piazza Giovanni XXIII.

Attavante ATTAVANTI

Nato a Castelfiorentino nel 1452.
È stato un famoso miniaturista nella Firenze di Lorenzo Il Magnifico, allievo di Andrea del Verrocchio, anche se qualche critico d’arte ipotizzò Domenico Ghirlandaio come maestro. I suoi codici sono custoditi nella Biblioteca vaticana e in varie biblioteche d’Europa, tra i quali i Codici corviniani, richiesti da Mattia Corvino d’Ungheria, i Messali della Biblioteca Vaticana e di Bruxelles, e il Marcianus Capella, conservato a Venezia.

Bernardino CIURINI

Nato a Castelfiorentino nel 1695.
È stato un architetto conosciuto soprattutto in ambito fiorentino dove lavorò per alcune importanti famiglie dell’epoca. Nel 1738 completò il progetto di Palazzo Martelli a Firenze. Sempre su incarico dell’Arcivescovo Giuseppe Maria Martelli, intervenne nel cortile del Palazzo Arcivescovile di Firenze, ridisegnandone il colonnato. Negli anni dal 1723 al 1740, progettò e realizzò l’ampliamento della Villa di Murlo in Val di Pesa. Nel 1745 disegna lo scalone monumentale a doppia rampa sulla facciata del Palazzo Comunale di Livorno.

Benozzo GOZZOLI

Nato a San Colombano, frazione di Scandicci, nel 1420, ha lasciato opere di inestimabile valore nel territorio di Castelfiorentino, oggi conservate al Museo Be.Go a lui dedicato.
Le sue opere furono accolte in Vaticano, nel palazzo dei Medici a Firenze, nel Camposanto di Pisa, dove realizzò il ciclo pittorico più monumentale; ancora a Montefalco, a Orvieto, Volterra, Viterbo e Terni. Altri suoi lavori si trovano oggi custoditi nei maggiori musei d’Italia e del mondo. Com’era consuetudine, Benozzo non dipinse solo grandi cicli di affreschi bensì si avvalse delle varie tecniche artistiche praticate ancora nelle più importanti botteghe del Quattrocento. Nel 1497 a Pistoia lasciò la sua ultima opera, una Maestà allo stato di sinopia, non conclusa per la sopraggiunta morte. L’artista instaurò uno speciale legame anche con la Valdelsa, questo territorio compreso tra le province di Siena e Firenze, attraversato dal fiume Elsa. Quando Benozzo Gozzoli giunse in Valdelsa era già un pittore affermato. Grazie al prestigioso ciclo di affreschi eseguito a San Gimignano ebbe la possibilità di farsi conoscere e, in un arco di tempo relativamente breve, realizzò opere di grande prestigio su tutto il territorio: da San Gimignano, a Certaldo, a Legoli in Valdera e, infine, a Castelfiorentino. Qui affrescò due maestosi tabernacoli viari: nel 1484 quello della Madonna della Tosse, situato presso Castelnuovo d’Elsa, e nel 1491 quello convenzionalmente detto della Visitazione, ubicato all’ingresso del paese, in prossimità del fiume Elsa.

TERINO DA CASTELFIORENTINO

Terino da Castelfiorentino nacque a Castelfiorentino fra il 1230 e il 1240.
Fu un mercante e fu ritenuto un buon poeta lirico del XIII secolo vicino alla forma del “dolce stil novo”. Intorno al 1883 Gaetano Milanesi rinvenne un interessante documento nell’Archivio centrale di Stato di Firenze, un libro in cartapecora dal titolo “Ricordanze dal 1264 al 1334” pubblicato da Orazio Bacci. Appartenenti a lui ci sono pervenute soltanto sei poesie: tre sonetti e tre canzoni, e in tutte vi è la celebrazione d’Amore. Terino probabilmente ebbe una casa presso la Porta al Vento a Castelfiorentino dove nacque e morì.
Suo figlio Gherardo da Castelfiorentino fu giudice e ambasciatore di Firenze incaricato della pace tra la città e Pistoia.

Leonardo GORI

È uno scrittore italiano, autore di libri gialli. Nato a Firenze nel 1957 ha vissuto gli anni della sua infanzia e gioventù a Castelfiorentino (il padre era un noto farmacista del centro storico), pubblicando nel 2000 il suo romanzo d’esordio nel campo del “Giallo storico”: “Nero di maggio“, ambientato a Firenze nel 1938. In seguito ha pubblicato “I delitti del mondo nuovo” (2002), “Il passaggio” (2002), “La finale” (2003), “Lo specchio nero” e “Il fiore d’oro” (con Franco Cardini, 2004 e 2006) e “L’angelo del fango” (Rizzoli, 2005), con cui nel 2005 ha vinto il prestigioso Premio Scerbanenco nell’ambito del Noir in Festival di Courmayeur. Si è occupato per molti anni di narrativa grafica e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato). Ha sempre coniugato l’attività di ricerca e studio del fumetto con quella di collezionista, con particolare attenzione al periodo di produzione fra la fine dell’Ottocento e il 1950.
Ha collaborato con le maggiori riviste di storia e critica del medium, come “Il Fumetto”, “Exploit Comics”, “Comic Art”, “Fumo di China”, “Fumetti d’Italia”, “Dime Press”, “Nostalgia”, “Les cahiers de la Bande Dessinée”, ecc., e ha fatto sporadiche incursioni in prestigiose testate quali “Capital”, le collane Disney americane, “Zio Paperone”; per un breve periodo ha collaborato anche alle pagine culturali dei quotidiani “La Nazione” – “Il Resto del Carlino” e a “Il Giornale della Toscana”.
Negli anni Ottanta ha partecipato alla scrittura di alcuni fondamentali testi di storia e critica del Fumetto. Ha collaborato assai attivamente con l’Epierre di Gianni Bono, per varie produzioni, fra le quali è comunque preminente la rivista di critica “IF, Immagini & Fumetti”, di cui è Direttore Editoriale. È stato membro di “Immagine”, e ha fatto parte dello staff di Expocartoon, la principale Mostra del Fumetto italiana, ma ha collaborato anche a Lucca Comics.

Marco MARCHI

Nato a Castelfiorentino nel 1951.
È stato professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze. Si occupa di Novecento e letteratura d’oggi. Il suo esordio saggistico risale al 1978, con il volume Sul primo Montale. Ha curato moltissime edizioni per Mondadori. È presidente del Centro Studi e Ricerche Carlo Betocchi e fa parte di vari comitati scientifici e Associazioni. È presidente del Premio Letterario di Castelfiorentino, del Premio Firenze per Mario Luzi e del Premio Carlo Betocchi-Città di Firenze e coordinatore scientifico del Premio Letterario Firenze per le culture di pace. Collabora a molte riviste, al quotidiano di Firenze «La Nazione».

Davide DALL'OSSO

Dopo essersi diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, lavora come attore di prosa sino al 1999, anno in cui sceglie la scultura come linguaggio principale della sua poetica. Il suo percorso teatrale, gli studi fatti, gli spettacoli a cui ha partecipato, i registi, i drammaturghi con cui si è confrontato, l’intera esperienza teatrale lo ha formato nella sua espressione artistica. Le sue sculture vengono spesso da lui raccontate con riferimenti a sceneggiature, a personaggi di commedie o tragedie della prosa antica o contemporanea. I riferimenti a poesie o a poeti, a teorie teatrali entrano nelle sue installazioni che Dall’Osso stesso definisce sempre attraverso un percorso drammaturgico. Come se ogni installazione sia un vero e proprio spettacolo teatrale con i suoi personaggi, alla fine del quale lo scultore si prefigge la catarsi per il pubblico che ne fruirà. Nel 2007 Davide Dall’Osso incontra Maria Vittoria Gozio (sua moglie nella vita), che gli si affianca nella curatela delle sue opere e nella collaborazione delle creazioni dell’atelier. Assieme a lei nel 2014 fondano Atelier Dall’Osso. Oggi firmano a quattro mani tutte le installazioni e le mostre dell’artista. Le sculture vengono realizzate sia in fusione di policarbonato che mixando materiali come il ferro, il rame, il bronzo, la resina, il filo di ferro, la rete metallica. L’artista lavora con l’80% di scarto industriale di policarbonato. Il suo Atelier si trova a Castelfiorentino in Via I.Newton, 5/L.

Massimo BRAMANDI

Nato a Napoli nel 1980 per poi trasferirsi a Castelfiorentino in tenera età.
Dopo aver frequentato la Alanus University of Arts and Social Sciences di Bonn in Germania collabora dal 2006 al 2009 con lo scultore Marco Di Piazza e nel 2010 espone la sua personale “La maschera dell’eroe” al L.u.C.C.A. Lounge Undergorund. Nel 2012 vince il concorso AP Art UP-Gioventù creativa. Nel 2013 realizza una mostra itinerante in Toscana dal titolo “L’immagine riflessa”, che dura tre anni e raggiunge circa 38mila visitatori, entrando a far parte della Collezione Permanente della Regione Toscana. Poco dopo viene contattato dalla Health Media Award per realizzare l’Angelo della salute, crea la scultura in acciaio Health Angel che nel 2018 diventa l’oscar ufficiale per gli Health Media Award manifestazione che premia le migliori aziende nazionali nel campo della sanità. Nel 2017 Bramandi partecipa alla kermesse internazionale di Arte contemporanea Arte Salerno, con la sua opera Gli Invisibili, ed è successivamente ospite eccezionale alla 57° Biennale di Venezia, dove gli sarà conferito il premio Leone Alato di Venezia. Da qui, Bramandi inizia un’intensa collaborazione con il Prof. Vittorio Sgarbi, che curerà i suoi lavori, e la casa d’aste Prince Art Gallery.

ALTRI PERSONAGGI DEGNI DI NOTA

Niccolò NICCOLAI, nasce a Castelfiorentino il 15 Aprile 1948. Gli studi lo conducono a Firenze, prima all’istituto Statale d’Arte,  poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, alla scuola di pittura del Maestro Primo Conti; successivamente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, guidato da Franco Gentilini. Il passaggio all’Accademia romana gli consente di iscriversi all’Università Pontificia Lateranense, in modo da poter approfondire gli interessi culturali e religiosi.
Niccolai entra a far parte di un gruppo di giovani ricercatori che sperimentano un’esperienza esistenziale e culturale cristiana, guidati da Don Silvano Piovanelli, Cardinale Emerito di Firenze, e da Don Loris Massimo Zannini. Le attività di disegnatore, pittore e scultore si vanno ad affiancare all’insegnamento, mantenendo per trentatrè anni la cattedra presso il Liceo Artistico di Firenze. Dal 1985 Niccolai inizia ad interessarsi alla scenografia, sia per il teatro lirico che di prosa, lavorando con registi quali Gabriele Lavia, Luca Roncon e Thadeus Kantor. Dal 1999, collabora con il Museo di Storia della Scienza di Firenze, oggi Museo Galileo Galilei. Nel febbraio 2013, le sue opere sono confluite in una mostra antologica voluta dal Consiglio della Regione Toscana, che ha trovato esposizione in Palazzo Panciatichi a Firenze. Nel medesimo anno, nel mese di ottobre, in occasione della festa di S. Francesco viene collocata davanti alla chiesa omonima in Castelfiorentino, una statua dedicata al santo, opera devozionale realizzata dal Niccolai. L’artista è stato insignito dell’onorificenza di Accademico delle Arti del Disegno della prestigiosa Accademia Fiorentina.
Federigo ALBERTI, nato a Castelfiorentino nel 1891. Pittore specializzato nel restauro e nella riproduzione di opere antiche, che gli porterà grande successo negli Stati Uniti e in Francia. Nel suo studio si formano anche pittori come Pietro Annigoni e Ottone Rosai.
Bruna SCALI, nata a Castelfiorentino. Ha svolto, per la Soprintendenza, una qualificata attività di recupero di affreschi su opere di Botticelli, Masaccio, Beato Angelico e sulla cupola del Duomo di Firenze. Ha realizzato almeno 40 mostre personali in varie città. Le sue opere sono visibili in ville e chiese dell’Empolese Valdelsa tra cui al Santuario di Santa Verdiana, alla Chiesa dell’Annunciazione, in Via Forese Adimari e sulla rotatoria di Via dei Profeti a Castelfiorentino.
Davide FORTINI, nativo di Castelfiorentino è stato un ingegnere idraulico e architetto, Magistrato delle acque del Granducato di Toscana. È stato tra i progettatori di opere idrauliche del Giardino di Boboli e di varie ville medicee. Venne ritratto dal Vasari nel celebre tondo sito in Palazzo Vecchio nel quale Cosimo I de’ Medici è circondato dai suoi architetti, ingegneri e scultori.
Jacopo PAOLINI, nato a Castelfiorentino, talvolta ripostato come Pavolini o Pagolini, è stato uno scultore specializzato nell’intaglio del legno. La sua opera principale è stata l’esecuzione del soffitto della navata mediana e del transetto della cattedrale di Volterra.
Guido CASINI, nato a Castelfiorentino nel 1892 ha realizzato il monumento ai caduti in Piazza Gramsci a Castelfiorentino. Emigrato a Montreal in Canada dove realizzò opere ricevendo importanti riconoscimenti.
Sandro BACCHI “SANTE VISIONI”, castellano classe 1987 è un visual artist. La sua carriera si è svolta tra Firenze, Milano, Amsterdam e attualmente a Tokyo dove di recente ha esposto i suoi lavori alla Galleria Ether.
Roberto MALQUORI, nato a Castelfiorentino nel 1929, artista attivo nel “Gruppo 70” che teorizza un’arte tecnologica a cui interessa contaminarsi con discipline diverse: poesia, sociologia, fotografia, teatro e altro. Le sue opere possono inserirsi tra la Pop Art e la New Dada. Ha esposto opere in tutta Europa.
Lamberto TASSINARI, nato a Castelfiorentino, scrittore. Fondatore della rivista transculturale “ViceVersa”. Ha pubblicato il romanzo “Durante la partenza” e un saggio su Shakespeare, ipotizzando che ci fosse lui dietro lo pseudonimo John Florio.
Lorenzo FRANCIOSINI, nato a Castelfiorentino nel 1600 ca. Passa alla storia per essere l’autore del più importante dizionario bilingue spagnolo-italiano e italiano-spagnolo, la cui prima edizione risale al 1620 e rimane un punto di riferimento fino agli inizi del Novecento. Vanta la prima versione italiana del Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.

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