Il 3 Febbraio 1945 un gruppo di uomini partì da Castelfiorentino alla volta della Linea Gotica, animati dalla volontà di liberare l’Italia dal Nazifascismo, che allora come negli anni precedenti aveva segnato la storia e gli avvenimenti dell’intera penisola.
Nell’ottantesimo anniversario dalla partenza dei volontari per la Lotta di Liberazione, Castelfiorentino ricorda l’evento con una mostra fotografica diffusa, regalando al pubblico le immagini di quei momenti storici. L’inaugurazione è prevista per le ore 18:00 di lunedì 3 Febbraio, in piazza Gramsci.
Alcuni anni fa così riportava un articolo: “C’era chi aveva già un’esperienza militare, come soldato dell’esercito. Chi aveva imbracciato le armi dopo l’8 settembre 1943, come partigiano. Ma c’era anche chi, a soli sedici anni, non esitò a falsificare la carta di identità per poter essere arruolato. Senza mostrare alcuna incertezza, neppure di fronte alle resistenze dei genitori. Furono centodiciannove giovani che una fredda mattina del 3 febbraio 1945 si ritrovarono di fronte al Teatro del Popolo di Castelfiorentino per partecipare alla battaglia finale lungo la Linea Gotica, la cintura difensiva che dalla Versilia si snodava lungo tutto l’appennino tosco-emiliano e che separava l’Italia liberata da quella ancora occupata dalle forze nazifasciste. Animati da un coraggio solo pari al loro entusiasmo, i centodiciannove volontari si dettero appuntamento in Piazza Gramsci e le fasi della loro partenza furono immortalate dal fotografo David Bastianoni, che lasciò una documentazione preziosa di quella giornata memorabile. I sorrisi, i gesti, le espressioni dei volti, ma anche i ricordi di quei momenti rimasero come il simbolo di un’Italia che cercava, dopo il Fascismo, di dimostrare la sua volontà di riscatto”.
“Dei 119 volontari partiti il 3 febbraio, ben 73 erano di Castelfiorentino, 27 di Certaldo, 8 di Montespertoli, 2 di Montaione e 4 di Sarzana. Essi si unirono al ricostituito esercito italiano dei “Gruppi di combattimento” (il “Legnano”, il “Cremona”, il “Friuli” e il “Folgore”) per dare man forte agli angloamericani nell’ultima grande offensiva contro l’esercito tedesco in Italia”.
